Il sogno di tutti è quello di utilizzare il telefono in piena libertà senza pensare ai conseguenti costi.
E c’è chi ha provato a contenere i costi della bolletta telefonica ricorrendo a Internet partendo dalla considerazione
che ogni collegamento che si effettua mediante Internet è sottoposto alla sola tariffa urbana a tempo,
indipendentemente dalla distanza o dal continente che si desidera raggiungere,
sono nati numerosi software che con sentono di comunicare a voce con altre persone in tutto il mondo utilizzando il computer.
Questi programmi permettono di dialogare in modo praticamente identico a come avviene tramite un normale telefono, ma hanno una notevole limitazione:
non si può avvisare il destinatario della chiamata in arrivo, e quindi si può parlare solo ad una persona in quel momento già connessa ad Internet.
Per aggirare questo limite, esistono due possibilità. La prima richiede necessariamente di fissare un appuntamento con il nostro interlocutore,
ovvero basta prestabilire il giorno e l’ora in cui ci si vuole parlare e connettersi alla Rete in quella data ora.
La seconda consiste nel telefonare al destinatario chiedendogli di connettersi e, subito dopo collegarsi a Internet per iniziare la conversazione on line.
Per poter parlare bastano un normale accesso a Internet e microfono, altoparlanti o cuffiette per computer; l’elaboratore deve offrire buone prestazioni
per cui è necessario almeno un Pentium 100 e Windows 95 o NT.
Importante è anche la velocità del modem che determina la qualità del sonoro:
con un 28k8 si può parlare contemporaneamente, ma è comunque consigliabile un 33k6.
E quale numero di telefono bisogna comporre per fare una telefonata online?
Nessuno, si utilizza sempre l’indirizzo e-mail. In tal modo, se si desidera comunicare qualcosa,
diventa molto semplice fare un tentativo di chiamata on line e,
se la persona che cerchiamo non è collegata è possibile mandargli un normale messaggio di posta elettronica.
Logicamente la qualità della voce è in funzione dell’hardware utilizzato, ma anche della velocità del collegamento col provider al quale ci si è abbonati.
Normalmente. però, è inferiore a quella alla quale ci ha abituato il telefono, soprattutto a causa di un lieve ritardo nella trasmissione,
ritardo di poche frazioni di secondo che però è sufficiente per avere la sensazione che il nostro interlocutore ci risponda dopo una breve pausa.
Per questo attualmente Internet non è una valida alternativa alle usuali comunicazioni telefoniche.
Quindi, almeno per ora, le telefonate on line costituiscono poco più di un gioco per i "netsurfer".
D’altra parte il presente e il futuro delle telecomunicazioni è digitale, perciò la rete delle reti
si dovrebbe prestare a essere un eccellente sistema di trasmissione delle telefonate.
L’unico ostacolo rimane quello di far squillare il telefono. La soluzione tecnica è in realtà più semplice di quanto non appaia a prima vista.
Basta ricorrere ai "gateway", sofisticate apparecchiature elettroniche
che convertono le comunicazioni vocali in un formato trasferibile attraverso Internet e viceversa, similmente a quanto fanno i satelliti.
Quando inizia la telefonata, il primo gateway invia il numero di telefono desiderato al secondo che provvederà automaticamente
a svolgere istantaneamente tutte le operazioni necessarie per contattare l’apparecchio telefonico e stabilire il collegamento.
Da questo momento in poi, chi chiama e l’apparecchio di chi risponde rimangono collegati esattamente come accadrebbe se si utilizzassero due normali telefoni.
Ma nasce un problema economico: chi paga la telefonata?
Nell’esempio descritto inizialmente, i provider non andavano incontro a nessuna spesa
perché le telefonate erano effettuate solo dai due interlocutori verso i rispettivi provider, mentre la tratta transoceanica
veniva smistata attraverso le linee Internet senza quindi ulteriori spese,
ora invece il secondo gateway provvede a fare una telefonata verso l’apparecchio del destinatario. A causa dell’estrema difficoltà
del riaddebito a chi ha inviato la chiamata, la mancanza di certezza nel rice vere sollecitamente tali pagamenti,
ma soprattutto l’enorme investimento richiesto per installare un gateway e le relative linee telefoniche,
hanno fatto desistere i provider dall’intraprendere questa strada.
Se la maggioranza dei provider non possono o non vogliono offrire questo servizio ai propri abbonati,
al contrario le società telefoniche hanno dimostrato un notevole interesse per entrare in questo settore.
Già Omnitel, nel 1997, ha condotto con successo numerosi test sperimentali
sull’utilizzo di Internet come sistema per inviare le comunicazioni ai telefoni al di là dell’oceano
e prevede di cominciare a utilizzarlo ufficialmente proprio da quest’anno per i suoi utenti di telefonini.
Sul fronte, invece, della tutela della riservatezza,
Omnitel ha provveduto a garantire la privacy e la segretezza del contenuto delle conversazioni che viaggiano su Internet.
Il sistema GSM prevede che le trasmissioni avvengano in digitale e per questo sono più sicure,
ma l’aggiunta di ulteriori sistemi di sicurezza crittografici permetterà di avere la certezza che nessuno possa ascoltare i nostri discorsi.
Insomma, il potenziale scenario dell’anno 1998 ci vede entrare in Internet anche con il semplice e abituale atto di telefonare.
Per quanto riguarda i Pc, la nuova versione Professional di Netscape
chiamata "Communicator" comprende al suo interno il modulo "Conference"
per la gestione delle telefonate on-line e altri browser hanno inserito anche la gestione delle telecamere per le teleconferenze.
Sicuramente avremo un fine millennio ricchissimo di novità e probabilmente il computer di disporrà di un nuovo accessorio: il telefono.
Tratto da:
Paolo Guccini
Computer Valley
(allegato del quotidiano La Repubblica)
03 marzo 1998